incentivi E-mobility
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Se nel corso del 2022 sono stati vari gli incentivi relativi all’ E-mobility, cosa succederà per il 2023?
Proprio questo è stato l’argomento principale del tanto attesto Tavolo Automotive tenutosi ad inizio dicembre al Mise. Poco prima dell’incontro, il Ministro dello Sviluppo Economico, Adolfo Urso, è intervenuto su diversi argomenti centrali legati al futuro delle quattro ruote. Grande rilevanza ha avuto soprattutto il tema delle infrastrutture di ricarica, assolutamente essenziali per orientarsi verso una mobilità elettrica.

Per Urso l’obiettivo “è supportare la riconversione e il consolidamento della filiera nazionale automotive per garantirne la sostenibilità ambientale, così come quella economica e sociale”. Le risorse ci sono: “Oltre agli 8,7 miliardi del fondo creato dal governo Draghi ci sono fondi per complessivi 14 miliardi tra risorse nazionali, Pnrr e Ipcei fino al 2030. È tuttavia una precondizione sottolinea Urso – la diffusione delle colonnine di ricarica per sostenere la domanda”.

Incentivi E-mobility sulle colonnine di ricarica

Sull’importanza di incentivare la diffusione delle colonnine di ricarica per le auto elettriche, il Ministro Urso ha ricordato il fondo da 40 milioni per le case private e i condomini ed il Bonus colonnine del 2022 con un contributo pari all’80% del prezzo di acquisto e posa in opera per l’infrastruttura. L’importo massimo coperto era di:

  • 1.500 euro per ogni richiedente
  • 8.000 euro in caso di infrastruttura installata su parti comuni di edifici condominiali

incentivi E-mobility Adolfo Urso

Secondo quanto emerso dalle sue dichiarazioni inoltre, ci sarebbe un’importante novità. Infatti, sebbene i fondi fossero a valere sul 2022, è stata proposta una modifica del Dpcm di agosto per prorogare fino al 31 dicembre 2023 la possibilità di effettuare l’acquisto e l’installazione delle infrastrutture. Questa informazione chiaramente si inserisce in un più ampio contesto legato alla necessità di rendere l’auto elettrica ancora più accessibile.

Verso una mobilità elettrica sempre più accessibile

Durante la riunione infatti, il Ministro Urso ha proseguito affermando che “l’auto elettrica è ancora oggi è percepita come un bene di lusso, riservata a pochi. Anche per questo, gli incentivi sono stati rimodulati: è previsto un contributo aggiuntivo per l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi plug-in per le persone con Isee al di sotto dei 30.000. Un altro contributo pari al 50% è quello previsto per le persone fisiche e per le attività di autonoleggio”.

Ed ha aggiunto che “nel dopoguerra l’Italia è rinata sull’auto e sulla siderurgia, sull’Agip di Mattei e sulle autostrade. È un patrimonio a cui non possiamo rinunciare”.

Un importante intervento è quindi rivolto all’offerta. Finanziato con 750 milioni dal fondo automotive, questo guarda ad una riapertura degli sportelli dei Contratti di sviluppo e degli Accordi di innovazione. L’obiettivo principale è quello di creare terreno fertile per un maggiore sviluppo della filiera, promuovendo l’insediamento, la riconversione e la riqualificazione verso forme produttive innovative e sostenibili. Le due principali linee di supporto saranno quindi quelle relative a:

  • ricerca e sviluppo
  • investimenti produttivi

incentivi e- mobility 2023 novità (1)

Ultima, ma non per importanza, la situazione circa la possibilità per l’Italia di attirare nuovi costruttori o impianti, essenziale per far crescere l’industria italiana sull’automotive. Se infatti quest’anno verranno prodotte appena 450mila autovetture, la produzione nazionale copre solo un terzo del mercato interno. E questi numeri non sono sufficienti per tenere in vita l’automotive. Per questo è necessario creare le migliori condizioni per l’industria italiana anche attraverso l’insediamento di altre case automobilistiche internazionali in grado di soddisfare la domanda e le esigenze di transizione.