incentivi auto elettriche
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Il governo studia un superbonus per l’acquisto di auto elettriche per favorire la transizione verso i veicoli ecologici. Transazione che viene resa anche più attraente dalle soluzioni di ricarica pubblica e privata sempre più comode e veloci.

Da 3mila a 18mila euro da distribuire in base al reddito. Sono gli incentivi di cui si potrebbe beneficiare per l’acquisto di auto elettriche. La proposta arriva dal ministero dell’Ambiente per rimodulare i quattro sussidi ambientali dannosi (Sad) che incidono sul paese per ben 19,7 miliardi e per invogliare le persone a sostituire l’auto con veicoli ecologici elettrici.

In cosa consiste il bonus per l’auto elettrica

Chi ha un reddito Isee fino a 30mila euro potrebbe contare su uno sconto fino a 18mila sull’acquisto di un’automobile di categoria M1 nuova con un prezzo inferiore a 50mila.

Ma a condizione che l’auto acquistata sia elettrica e quindi abbia una quantità di grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro, CO2 g/km, tra zero e 30, e purché si rottami un auto Euro 0, Euro 1, Euro 2, altrimenti il bonus si riduce.

Lo stesso incentivo scende a 9.000 euro anche nel caso si arriva alla più alta fascia di reddito. Ma si tratta solo di un esempio dell’incentivo più alto previsto dallo schema messo sul tavolo dal ministro Costa. Nella peggiore delle ipotesi, con un reddito Isee di terza fascia (ricompreso fra i 60.000 euro e i 100.000 euro) si potrà avere fino 3.000 euro acquistando un’auto con emissioni tra 31 e 60 grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro (quindi le auto ibride più virtuose) e rottamando un veicolo Euro 3, Euro 4, o Euro 5. In questo caso, scendendo nella prima fascia di reddito Isee, si può arrivare a 8.000 euro di incentivo.

Senza rottamazione il bonus si riduce ma resta un’opportunità da cogliere per chi desidera passare alla mobilità green! Anche perchè gli incentivi non si fermano qui: per l’installazione dei punti di ricarica privati (le cosiddette wall-box) è possibile beneficiare dell’incentivo al 110% da sfruttare sotto forma di credito d’imposta o addirittura sconto in fattura.