Alcuni degli attori protagonisti all’interno del passaggio verso una mobilità sempre più sostenibile sono proprio le industrie automobilistiche. Si tratta di vere e proprie sfide accolte dalla filiera dell’automotive verso la mobilità elettrica che includono sia dei fattori meramente industriali ma anche culturali. Ecco perché è stato realizzato un report a cura delle Associazioni di categoria come MOTUS-E, ANFIA, ANIE Federazione, ANCMA e in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara per fare il quadro della situazione e mettere nero su bianco le priorità delle aziende.
Un cambio radicale quello verso la mobilità elettrica. Proprio qui si evince quanto, ancora oggi, la strada sia lunga e tortuosa verso un allineamento di idee dove ci si discosta dalla mobilità tradizionale. Eppure, secondo quanto emerge dalla survey realizzata, almeno il 16% delle imprese campione è in una fase di transizione avanzata. Mentre, per un’azienda su tre, il mercato delle auto elettriche è ancora un business marginale.
Ma vediamo, in grandi linee, cosa effettivamente ci racconta lo studio recentemente effettuato e come di evolve la filiera dell’automotive verso la mobilità elettrica. Senza dimenticare il ruolo delle aziende che sostengono la mobilità elettrica realizzando infrastrutture di ricarica per i veicoli e incentivandone la diffusione.
“E-mobility Industry survey”: uno spaccato della transizione energetica nella filiera dell’automotive
Ormai è diventata una consapevolezza. L’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile mette al primo posto la transizione energetica all’interno dei trasporti e della mobilità. Oggi, le nostre città stanno affrontando delle prove al fine di adeguarsi agli standard richiesti dalle istituzioni europee e mondiali. Per fare ciò è necessario, che tutti si coordino per accelerare questa transizione, a partire dalle industrie automobilistiche.
Secondo il report “E-mobility Industry survey – La transizione della filiera della mobilità e il ruolo delle politiche industriali” si evince quanto il passaggio verso la mobilità elettrica sia ancora complesso e i differenti modi in cui le aziende lo affrontano. Infatti, per quanto riguarda le priorità stabilite della filiera dell’automotive, si stima che la mobilità elettrica non sia tra queste per almeno il 65% degli operatori. Ma è incoraggiante pensare che la restante parte, ovvero circa il 40%, si stia attivando e specializzando in maniera rapida per dotarsi di strumenti adatti a fronteggiare la transizione verso l’elettrico.
Grazie al report si evincono i punti di forza e i punti critici delle aziende. Queste ultime, infatti, hanno necessità di una formazione adeguata all’interno della loro linea produttiva per fronteggiare il mercato della mobilità elettrica. Senza tralasciare il bisogno di attività incentrate sulla ricerca, sviluppo e innovazione. In quest’ottica sono già entrate il 94% delle aziende costruttrici che hanno preso parte alla survey. Da quest’importante base di analisi si può partire per sciogliere i nodi che limitano la filiera produttiva italiana, identificando soluzioni verso nuove traiettorie di sviluppo.
Il modello di Camer petroleum a sostegno della mobilità elettrica
La filiera dell’automotive ha bisogno di essere ulteriormente incentivata verso la transizione che porta alla mobilità elettrica. Affinchè accada ciò è necessario che anche gli operatori addetti alla realizzazione e distribuzione delle infrastrutture di ricarica di auto elettriche collaborino. Anche dal punto di vista della formazione e innovazione, al fine di sviluppare dei sistemi sempre più efficienti e all’avanguardia per i nuovi veicoli green.devszevsv
Molte persone, sono ancora oggi scettiche nella scelta di un’auto elettrica, proprio perché temono che non ci sia il supporto adeguato e gli strumenti per sostenere lo sviluppo della mobilità green. Per questo motivo c’è bisogno di una stretta collaborazione, anche da parte delle istituzioni, al fine di incentivare l’utilizzo delle auto elettriche o ibride. Alcuni passi avanti li vediamo già in questi giorni, dove la mobilità elettrica è al centro del PNNR italiano. Infatti, grazie alle risorse economiche del Recovery Found europeo sarà possibile mettere un altro tassello importante verso uno sviluppo sempre più sostenibile.
Ed è proprio seguendo queste impronte che la divisione di Camer Petroleum, Camer e-mobility ha attuato delle misure importanti, puntando sempre sull’aggiornamento e sulla formazione dei propri collaboratori e introducendo continue novità nelle colonnine di ricarica elettrica Camer. Infrastrutture che permettono di creare delle aree sempre più ampie all’interno dei centri urbani ed extraurbani dove ricaricare le proprie auto elettriche. Ecco perché resta importante continuare ad incrementare le infrastrutture così che il mondo sia pronto ad accogliere la nuova mobilità incentrata sull’energia elettrica.