Le iniziative al vaglio del governo italiano, per incentivare la cosiddetta “transizione energetica”, includono anche una diffusione sempre più importante della mobilità elettrica. A tal proposito, dei nuovi fondi sono stati stanziati per incrementare l’installazione delle infrastrutture di ricarica per auto elettriche a favore di imprese e professionisti. Si tratta del bonus colonnine di ricarica pubblicato pochi mesi fa in Gazzetta Ufficiale del Ministero della Transizione Ecologica.
In stretta collaborazione con il Governo, si è deciso, quindi, di effettuare un passo importante stanziando 90 milioni di ero di contributi a fondo perduto per tutte quelle imprese e professionisti che decideranno di investire nella mobilità elettrica. Un modo per permettere alle aziende di avere l’opportunità di essere sostenute nell’installazione di nuove colonnine di ricarica presso le loro sedi lavorative.
Scopriamo nel dettaglio cos’è il bonus colonnine di ricarica, quali interventi sono inclusi nel beneficio e i soggetti specifici a cui si rivolge.
In cosa consiste il bonus colonnine di ricarica
Il bonus colonnine di ricarica, come precedentemente affermato, ha lo scopo di erogare un contributo in conto capitale (ovvero a fondo perduto) per sostenere le spese riguardanti l’installazione di nuove infrastrutture di ricarica. L’incentivo copre il 40% delle spese ammissibili per questi interventi ed è destinato a imprese e persone fisiche che svolgono attività d’impresa.
In particolare, il contributo stanziato si riferisce a 90 milioni di euro e va ad ammortizzare le spese sia per l’installazione di nuove colonnine di ricarica per veicoli elettriche che per gli oneri previsti. Della quota totale, l’incentivo è così ripartito:
- 80% della somma per finanziare l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica da parte delle imprese per un valore complessivo inferiore a 375 mila euro;
- 10% per lavori sostenuti dalle imprese che prevedono una spesa superiore a 375 mila euro;
- Il restante 10% per professionisti, ovvero persone fisiche che svolgono attività d’impresa.
I requisiti per richiedere l’incentivo
Ai fini dell’ottenimento del contributo a fondo perduto ci sono dei requisiti che le imprese o i professionisti devono possedere all’atto della richiesta:
- Le imprese devono avere la sede in Italia e risultare operative;
- L’azienda, in particolare, deve essere iscritta al Registro delle Imprese, con regolare iscrizione Ines e Inail, oltre a dimostrare la regolarità contributiva;
- Il volume d’affari, risultante dall’ultima dichiarazione IVA, non può essere inferiore al valore della colonnina di ricarica per cui si richiede l’incentivo. Mentre per i professionisti con regime forfetario il valore dell’infrastruttura non può superare i 20 mila euro;
- L’azienda non deve aver richiesto altri contributi pubblici facenti pare dello stesso decreto
Inoltre, chi ha richiesto il bonus colonnine di ricarica e ne ha beneficiato, deve garantire il mantenimento dell’installazione per non meno di 5 anni, pena la revoca dell’incentivo.
Le spese ammesse
Di seguito elencheremo nel dettaglio le spese ammissibili e che quindi rientrano nel contributo a fondo perduto del 40%:
- Colonnina Wallbox a corrente alternata con una potenza compresa tra 7,7 kW e 22 kW per un valore di 2.500 euro;
- Colonnina di ricarica in corrente continua fino a 50 kW per un valore di 1.000 euro;
- Colonnine con due punti di ricarica a corrente alternata da 7,4 kW a 22kW per un valore di 8.000 euro;
- Colonnina in corrente continua oltre 50 kW con valore di 50.000 euro;
- Colonnina in corrente continua oltre 100 kW per un valore di 75.000 euro a singola colonnina
Ricordiamo, inoltre, che per l’ottenimento del bonus colonnine elettriche è opportuno avere a portata di mano tutta la documentazione accertante la spesa sostenuta.
Camer Petroleum ha da sempre investito nella mobilità sostenibile attraverso la divisione Camer e-mobility, con cui ha già potuto dare il suo contributo installando numerose colonnine di ricarica sia pubblica che privata.
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